Giorgia Bettaccini

“Un libro per volare” di Giorgia Bettaccini

 

Vi è mai capitato di leggere un libro?

Che domande! Certo che vi è capitato. Sicuramente vi è capitato.

Ne avrete letti molti, moltissimi, da non ricordarvi più nemmeno quanti in tutto.

Oppure lo sapete. Magari un numero esagerato. Oppure pochi, veramente pochi.

Magari vi ricorderete quando li dovevate leggere per forza a scuola e non potevate nemmeno sceglierne il titolo. Oppure vi ricorderete di quel libro con una copertina bellissima ma con un contenuto deludente.

Ecco. Io ne ho letti di libri . Né pochi, né molti. Un po’. Non abbastanza forse. Anzi, ne sono sicura. Non quanti ne avrei voluti leggere veramente.

Io non sono una lettrice compulsiva, come alcuni si definiscono. Mi ricordo ancora bene quelli assegnati, per forza, a scuola. Una tragedia, una di quelle esperienze che ti allontana un po’ dalla voglia di leggere.

Mi piace leggere, ma non sempre.

Mi piace leggere, ma non tutto.

Mi piace leggere, ma , a volte, non mi piace per niente.

Mi piace comprare i libri, quello sì.

Entro nelle librerie , ovunque ci siano dei libri, biblioteche, bancarelle, negozi, ecc.

Sono affascinata dai libri. Li sfoglio, li guardo, li ammiro e , a volte, li annuso. Li giro e li rigiro in cerca dell’ispirazione.

A volte ne leggo il titolo oppure apro una pagina a caso. Leggo alcune parole, una frase, mi gusto l’attimo, forse in cerca di un’emozione, di un sussulto, della motivazione giusta. Poi, se mi piace, lo compro.

Poi arriva un libro, anzi no, arriva “Il Libro”.

Lui che ti guarda da un po’ lì, sulla libreria di casa. Magari è un libro che hai comprato , che hai scelto o che ti hanno regalato. Magari non lo hai considerato molto finora ma senti che ora, in questo preciso istante, ti chiama. Quel libro oggi è arrivato.

È capitato raramente un libro così. Il libro giusto al momento giusto.

Me lo hanno regalato quasi un anno fa. Un regalo particolare a dire il vero. Me lo hanno regalato raccontandomelo come un libro molto bello e soprattutto molto adatto a me in quel periodo. Me lo hanno regalato con la promessa che, una volta letto, lo avrei regalato anch’io, a qualcuno, a mia volta. Non mi era mai capitato un regalo simile , ma mi è piaciuta l’idea. Un’idea alternativa. Un impegno costruttivo.

Sono arrivata a casa con questa bella sorpresa e con il pensiero di dover leggere il libro per rispettare la mia promessa. Ho iniziato ad immaginare a chi avrei potuto regalarlo, all’espressione che avrebbe fatto, all’impegno che avrebbe dovuto prendersi come avevo fatto io. Avrei dovuto scegliere una persona che avrebbe apprezzato il contenuto e rispettato il patto. Non restava che leggerlo. Ero felicissima, le sorprese mi piacciono moltissimo e anche le promesse mantenute.

Ho iniziato dopo pochi giorni a leggerlo. Poche righe. Ma niente. Non ci riuscivo. Eppure mi incuriosiva tantissimo. Ho provato a portarlo in giro con me, in borsa, in macchina, al mare. L’ho aperto dieci volte , venti, trenta. Poi mi sono arresa e l’ho rimesso nella libreria. Una delusione. Ma perché non riuscivo ad andare avanti oltre le prime righe?

Non volevo e non potevo regalarlo a mia volta senza averlo letto, non avevo promesso questo.

E un impegno preso, è un impegno e va rispettato.

L’ho messo lì, in attesa. L’ho guardato, sfiorato, spolverato, pensato per giorni, settimane, mesi.

Fino a stamattina.

Stamattina mi sono svegliata, ho preso il caffè, sono andata in bagno, ho dato da mangiare a Bice, la cagnolina di casa. Poi, tutti dormivano ancora. Stava quasi per piovere. Una domenica che prometteva veramente bene. Ok, mi sono detta. Mi metto dieci minuti sul divano e aspetto che tutti si sveglino. Però non ho voglia di guardare i social, non oggi, niente cellulare che mi fa perdere la concezione del tempo. Bene. Provo a prendere un libro. Ma quale? Sono andata verso la libreria e ho pensato che forse, in queste giornate un po’ pesanti e pensierose per me, potevo leggere qualcosa di leggero…oppure cercare qualcosa che mi aiutasse nella consulenza di coppia che sto seguendo. Ho scelto quattro libri. Due sull’educazione dei figli, un manuale sull’amore, non si sa mai che sia utile, e lui, “Il Libro”.

Quelli sull’educazione non li ho nemmeno aperti. Quello sull’amore sì, dall’inizio alla fine , alla ricerca di qualcosa che facesse bene al cuore, che è sempre utile.

Poi ho aperto lui. Ho pensato subito…ma ho veramente mai iniziato a leggerlo?

No, sicuramente non ho mai iniziato.

Ma stamattina sì, era il momento giusto, ho iniziato a leggerlo e niente mi ha più fermato.

Sì, ok, si sono svegliati tutti. I bimbi , ad orari diversi, hanno voluto fare colazioni completamente diverse. Ho pulito casa, fatto la lavatrice, mangiato, collaborato a sistemare la cucina, bagno, pavimento. Lavato, asciugato e pettinato Bice. Passato nuovamente l’aspirapolvere. Poi mi sono ritagliata tutti i momenti possibili per leggere.

Sono arrivata a più di metà libro. E sono già preoccupata.

Sì, perché quando si trovano libri così non vedi l’ora di finirli ma , allo stesso tempo, non vorresti che finissero mai.

Ti assorbono. Ti catturano, Ti emozionano. Ad un certo punto ti ritrovi a limitare, a centellinare il tempo da dedicare alla lettura per far durare un po’ di più quelle belle sensazioni. Leggi una pagina, un capitolo…ti affezioni ai protagonisti, ti immedesimi, ti emozioni, per poi tornare alla realtà.

E’ come fare un viaggio bellissimo senza muoversi da dove sei. E’ come volare in alto anche se non hai le ali. Ti ritrovi lontano da tutto e da tutti, anche dai tuoi pensieri più pesanti.

E allora ti chiedi: perché non l’ho letto prima?

Forse, semplicemente , perché non era il momento giusto.

Ora però è il momento giusto. Ne sono sicura. Lo è.

Vado a leggere.

 

Giorgia Bettaccini

 

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Immagine di copertina di Martina Bezzini